PROGRAMMA UFFICIALE LXXIII FESTA DEL TEATRO
Da Vinci Art Project - Centro Cinema Taviani
NELLA MENTE DEL GENIO
Dal monologo di Humberto Robles
Con Josè Dammert e Ilaria Posarelli
Direzione artistica di Samuele Lastrucci e Leonardo Casalini
Regia di Roberto Martínez Llanos
Ad introdurre lo spettacolo un filmato dal Centro Cinema Taviani firmato Leonardo Casalini offerto come omaggio al genio vinciano in questa particolare occasione del Dramma Popolare di san Miniato a Vinci. Il pianoforte farà poi da trait-d'union con l'inizio del monologo di Josè Dammert.
Si tratta di una piece alternata tra musica e prosa in cui lo spazio figurato del pianoforte incarna simbolicamente il Maestro nei suoi ultimi istanti di vita. Gli artisti si esibiranno in un dialogo oltre il tempo per evocare la figura del genio, il suo universo e le sue straordinarie intuizioni.
Il racconto di un sogno: l'illusione del volo come metafora della ricerca e dell'ambizione umana verso qualcosa o forse qualcuno.
A 500 anni dalla morte di Leonardo e a 50 anni dall'allunaggio questo viaggio tra parola, musica e immagine vuole invitare lo spettatore a non smettere mai di credere nell'impossibile.
Vinci, Teatro di Vinci, venerdì 21 giugno 2019, ore 21.30
Festival di Radicondoli ' Fondazione Istituto Dramma Popolare
PREGHIERA PER CERNOBYL
dall'opera di Svetlana Aleksievic
Con Mascia Musy e Francesco Argirò
Musiche Mirio Cosottini
Costumi Aurora Damanti
Regia Massimo Luconi
Preghiera per Cernobyl non parla solo della più grande tragedia nucleare, migliaia di volte più grande di Hiroshima e Nakasaki; in questo testo è condensato tutto il dramma, lo smarrimento e il senso di morte di un popolo, e nello stesso tempo la grande forza dell'amore fra due persone, di un uomo che era partito fra i primi volontari a riparare il reattore nucleare senza nessuna preparazione e protezione, e di una donna che continua a amare, nella quotidianità di un'esistenza senza futuro, se non quella della sublimazione della morte attraverso l'amore.
Una narrazione di straordinaria forza emotiva che racconta con diverse inquadrature il dramma umano, sociale e politico del disastro di Cernobyl e della fine del comunismo.
Una eccezionale storia epocale, con una materia densa dal punto di vista emotivo e di denuncia politica, in un mix fortemente teatrale che lascia senza fiato.
Svetlana Aleksievic affronta la tragedia di Cernobyl e la disfatta del mondo comunista, restituendo con implacabile fedeltà le voci e i sentimenti delle persone che hanno toccato l'ignoto di un dramma che non ha eguali nella storia contemporanea. Non si vedeva la morte, non si toccava, non aveva odore. Mancavano persino le parole per raccontare della gente che aveva paura dell'acqua, della terra, dei fiori, degli alberi. Perché niente di simile era accaduto prima. Le cose erano le stesse, i fiori avevano la solita forma, il solito odore, eppure potevano uccidere.
Svetlana Aleksievic
San Miniato, Giardino della Cisterna della Misericordia, giovedì 27 giugno e venerdì 28 giugno 2019, ore 21.30
Dramma Italiano di Fiume ' Teatro Nazionale Croato Ivan De Zajc ' Associazione Interdisciplinare delle Arti
EFFETTO FARFALLA
Di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano
Con Valeria Sara Costantin, Serena Ferraiuolo, Giuseppe Nicodemo, Marco Pezza e Leonora Surian Popov.
Drammaturgia Chiara Boscaro
Regia di Marco Di Stefano
Assistente alla regia Giuseppe Nicodemo
Ci sono eventi che si verificano lontano da noi e di cui non sappiamo nulla, ma che si ripercuotono sulla nostra vita cambiandone il corso. Il Butterfly Effect, o Effetto Farfalla, è una locuzione che racchiude in sé la nozione tecnica di dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali, presente nella Teoria del Caos. Si dice che il battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo, che una singola azione possa determinare imprevedibilmente il futuro di tutti noi, inconsapevoli attori sul palcoscenico della vita.
Effetto Farfalla è un uragano di storie in cui ogni minuscola decisione (politica, economica, personale) ha ricadute in luoghi lontanissimi, dalla Russia all'Antartide, da New York alla Corea del Nord. Ci sono due scienziati in una stazione climatica remota, circondati da pinguini piuttosto irritati dal riscaldamento globale, c'è la lobbista di una multinazionale 'green' che vuole investire nel bioetanolo, una Consigliera con sandali alla tedesca e il Presidente Russo che colleziona cimeli di dittatori morti. Ci sono Granchi Blu innamorati e feticisti dei piedi. Ma soprattutto ci sono cinque terroristi / attori che fanno di tutto per farsi ascoltare. Qualcuno crede di essere più intelligente, qualcuno è accecato dal desiderio, ma chi davvero si può sottrarre al battito d'ali di una farfalla'
Effetto Farfalla è una black comedy sull'ambiente, la scienza e l'etica del potere. Ma è anche una riflessione sul rapporto tra teatro e politica e sull'influenza che l'arte può avere sul mondo. Il tutto senza perdere il sorriso. Perché, come diceva Beckett, 'Quando si è nella merda fino al collo, non resta che cantare.'
San Miniato, Giardino della Cisterna della Misericordia di San Miniato, giovedì 4 luglio 2019, ore 21.30
Frequenze Alfa Teatro
RARO CADE CHI BEN CAMMINA In viaggio con Leonardo
Di e con Stefano Filippi
Dramaturg Laura Aimo
Costumi Fondazione Cerratelli
Ufficio marketing e comunicazione Lab therighttool
Distribuzione Bujar Halo
Un viaggio-spettacolo nel mondo di un'anima che ha lasciato impronte indelebili fino ai nostri giorni e che pure custodisce un segreto. Un'avventura immaginifica dentro le vicende biografiche e le invenzioni del Maestro, alla scoperta di segni e indizi, aneddoti e curiosità. Una storia in cammino che, anziché tracciare confini o cercare definizioni, prova a cambiare lo sguardo, a porre domande, ad aprire i nostri orizzonti proprio come Leonardo faceva con i suoi. In scena un solo attore che, attraverso la parola viva e l'energia tipica dei cantastorie e insieme uno stile contemporaneo, divertente e interattivo, coinvolge adulti, giovani e bambini, anche senza famigliarità col linguaggio teatrale, in un percorso esperienziale e sorprendente nell'universo leonardesco.
San Miniato Basso, Anfiteatro della Misericordia di San Miniato Basso, lunedì 8 luglio 2019 ore 21.30
Uthopia
IL FUNAMBOLO DELLA LUCE
Nikola Tesla, ovvero l'uomo che illuminò il mondo
Primo Studio
Di e con Ciro Masella
Uno degli inventori più importanti della storia, paragonato più volte a Leonardo Da Vinci, figura con la quale condivide diversi aspetti sia personali che di metodo scientifico, Nikola Tesla è il responsabile dell'impostazione generale del nostro sistema elettrico, in tutto il mondo, avendo inventato la corrente alternata, e una delle intelligenze più luminose e prolifiche della storia, dalla quale sono scaturiti più di cento brevetti e oltre settecento invenzioni. L'uomo che ha trasformato la notte in giorno, Il cacciatore che ha catturato la luce nella sua rete dalle profondità della terra, Il guerriero che ha catturato il fuoco dal cielo, a posteriori ritenuto Un uomo che non apparteneva al suo tempo (I futuristi dicono che il XX e il XXI secolo sono nati nella testa di Nikola Tesla), questo creatore di sogni è stato capace di immaginare il futuro. Ma l'uomo che ha illuminato il mondo, questo grande pioniere e anticipatore, è stato in vita ritenuto anche pericoloso, più che pazzo, ed è morto in miseria in circostanze misteriose. L'uomo che sognava l'energia libera rinnovabile, gratuita e pulita, per tutti, ma che ha progettato anche il 'raggio della morte', colui al quale dobbiamo invenzioni fondamentali come la diffusione radio, l'uso medico della risonanza magnetica, la scienza della sismologia, la prima stazione di energia idroelettrica, l'auto elettrica senza generatore di corrente e tanto altro ancora, e che nel 1915 rifiuta il Nobel per non dividerlo con l'odiato Edison, e anche perché nel 1909 era andato a Marconi per l'invenzione della radio, che l'italiano non avrebbe mai potuto brevettare senza le scoperte e le intuizioni di Tesla, del quale era stato seguace e 'allievo', come decretato dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. Nikola Tesla ha contribuito a forgiare il mondo così come lo conosciamo oggi, ma soprattutto ha immaginato un mondo futuro possibile, quel mondo in cui l'uomo non può pensare di vivere se non in armonia con il proprio pianeta e con le sue creature, dove la scienza non può non essere etica, umana, morale. Forse la maggiore eredità di Tesla è il suo spirito creativo, che non mette confini al pensiero, all'intuizione, e davvero crede che tutto sia possibile. Una mente creativa, capace di immaginare il motore per la produzione della corrente alternata osservando il sole durante una passeggiata in un parco, mentre recita a memoria il Faust di Goethe. Un personaggio così complesso e ricco, così proiettato verso il futuro da essere oggi così luminosamente contemporaneo, uno scienziato che ha immaginato una scienza al servizio dell'uomo ma anche del pianeta, che sapesse prendere dal sole, dal vento, dalla forza dell'acqua, dall'energia del mondo tutto ciò di cui l'uomo ha bisogno per vivere e progredire, non poteva non diventare un punto di riferimento per riflettere sul tema scienza-etica e scienza-spiritualità, due binomi che hanno attraversato ogni singola fibra, ogni gesto, ogni respiro dell'uomo e dello scienziato Tesla. Questa figura dalla carica poetica rivoluzionaria, questo visionario capace di immaginare il futuro più lontano, che ho incontrato mentre lavoravo a testi come Copenaghen di Frayn, o approfondivo le esperienze e le ricerche di Ettore Majorana, mi si è parata innanzi come un forziere carico di ricchezze, una fonte inesauribile di riflessione sul ruolo della scienza oggi, sul suo rapporto con l'umano e con la natura, con il visibile e con ciò che non può lo è, che non può essere visto. Tesla era scienziato ma anche filosofo, umanista, e di sé diceva: 'non sono uno scienziato. La scienza è forse la maniera più conveniente per trovare la risposta alla domanda che mi perseguita da sempre, e trasforma i miei giorni e le mie notti in fuoco. Quello che vorrei sapere, ad esempio, è che cosa succede ad una stella cadente quando il sole si spegne. Perché le stelle cadono, come polvere o come semi. E il sole si disperde, nelle nostre menti. Nelle vite di molti esseri''
Le sue parole, le sue scoperte, la sua umanità, la sua ricerca forsennata della luce da restituire agli uomini, sono il sentiero che seguirò in questo viaggio alla ricerca di quei frammenti, di quelle schegge di luce lasciate da Nikola Tesla nel suo passaggio su questa terra.
San Miniato, Giardino della Cisterna della Misericordia, venerdì 12 luglio 2019 ore 21.30
Elsinor Centro di Produzione Teatrale per Istituto Dramma Popolare di San Miniato - In collaborazione con Teatro di Roma
CENACOLO 12+1
drammaturgia Francesco M. Asselta e Michele Sinisi
regia Michele Sinisi
con Stefano Braschi, Giuditta Mingucci, Stefania Medri, Donato Paternoster, Nicolò Valandro e con gli allievi del corso di perfezionamento del Teatro Di Roma Alfredo Calicchio, Gabriele Cicirello, Aurora Cimino, Giulia Eugeni, Francesca Fedeli, Marisa Grimaldo, Eugenio Mastrandrea, Camilla Tagliaferri
scene Federico Biancalani
costumi G.d.F. Studio
disegno luci e direzione tecnica Rossano Siragusano
voce registrata Tamara Fagnocchi
aiuto regia Nicolò Valandro
Cenacolo 12+1 è un racconto scenico attorno ad una delle più sfuggenti e complesse personalità della storia rinascimentale.
il regista Michele Sinisi crea uno spettacolo composto da dodici quadri +1: dodici racconti legati ciascuno ad un aspetto storico, artistico o più semplicemente aneddotico riguardante il celebre Cenacolo leonardiano.
Il +1 in eccesso, ovviamente, è collegato alla figura del Cristo, che esce dal calcolo: un po' come Leonardo esce dalla dimensione strettamente 'artistica' per entrare in quella della leggenda.
Il regista ripercorre così 12 stazioni di un percorso attraverso le epoche lungo 500 anni: una via crucis compiuta attorno al dipinto più importante della storia dell'arte, vittima delle più grandi e documentate violenze che siano mai state perpetrate su un'opera.
Dalla prima cena dei frati in refettorio di fronte all'affresco appena ultimato, all'arrivo delle truppe napoleoniche che usano le facce degli apostoli come bersagli per ammazzare il tempo, per poi passare ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e ai successivi restauri, lo spettacolo ricrea un viaggio nella storia, facendo rivivere personaggi sia reali che immaginari. Sullo sfondo, protagonista assoluto, c'è il Cenacolo, dipinto su una parete non come un affresco ma come una pittura su tavola, impreparato quindi a far fronte alla rovina del tempo. Che fosse sua intenzione o no, Leonardo ha lavorato all'ultima cena a quattro mani con umidità, bombe e, non ultima, ignoranza umana. Per questo sulla scena compariranno anche quelle forze coautrici dell'opera come la vediamo oggi: pioggia, vento, frane, esplosioni, sfregi. Ma anche sacchi di sabbia e materassi, preziose forze conservative che hanno salvato l'opera, proteggendola dal deterioramento.
D'altronde, il mondo di Leonardo ' e la sua pittura - è inscindibile dalle energie che muovono la terra. Studioso della meccanica del corpo e delle macchine, della circolazione dei fluidi e dei fenomeni atmosferici, l'artista ha scelto di legare tutta la sua opera alla natura dandole un fremito vitale e, forse, anche una scadenza temporale. Come tutto ciò che appartiene alla sfera dell'umano.
L'ultima stazione di questo viaggio è dedicata infatti alla quotidiana umanità di una figura diventata leggendaria.
Ed è proprio questo suo essere umano, troppo umano a rendere la produzione artistica di Leonardo immensa.
San Miniato, Piazza Duomo, dal 18 luglio al 24 luglio 2019 ore 21.30
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