La figura di Antigone emerge dall'ombra e rivela la
profondità e l'atemporalità della propria vicenda. Lo spettacolo ne segue le
tracce. Ne decifra il mito, indica la durata e la reiterazione del suo esempio,
le propaggini e gli ascendenti anche sul nostro presente, in un flusso
narrativo nitido ma anche emozionale. Così sulla "scena sacra" di San Miniato, quella
scena che dal 1947 interroga con la forza del teatro la coscienza dell'uomo
moderno, debutta "L'Ombra di Antigone", liberamente tratto da "La tomba di
Antigone" di Maria Zambrano, spettacolo principale della Festa del Teatro di San
Miniato. A mettere in scena l'opera è il regista fiorentino
Roberto Guicciardini che
dirige un cast di attori di alto profilo: Fiorenza Brogi, Lombardo Fornara, Bob
Marchese, Mattia Mariani, Silvia Nati, Leda Negroni, Antonio Silvia, Alice
Spisa, Antonio Sposito.
A differenza della tragedia di Sofocle però qui Antigone,
figlia della colpa, continua a vivere. Vive in un luogo di morte per far
sentire la sua voce e raccontarci la sua storia, il suo dramma, per cercare nel
suo passato una verità che rimarrà sempre un mistero. "La giovinetta piange,
come ha pianto Giovanna andando al rogo come hanno pianto senza essere udite
tutte le donne che sono state sotterrate vive in un sepolcro di pietra o in una
solitudine scavata nel tempo."E il delirio sgorga da queste vite da questi
esseri viventi, nell' ultima tappa della loro impresa, negli ultimi momenti in
cui la loro voce può essere udita", scrive la Zambrano nel prologo. "Nella tomba in cui Antigone è sepolta viva" dice il regista Guicciardini - si potenzia il significato fondamentale della
sua figura mediatrice fra amore e conoscenza. Antigone è una figura profetica, "figura dell'aurora della coscienza", sul crinale fra una visione arcaica
dell'uomo e una nuova definizione dell' esistenza". E in questo concetto c'è
anche la ragione di un testo che, sul palcoscenico del dramma popolare, ha la
forza di parlare all'uomo di oggi e alle inquietudini dell'epoca che viviamo. Firma le luci Ciccio La Monica. Le musiche sono di Dario Arcidiacono.
L'opera è prodotta dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare
di San Miniato ed è realizzata dal Teatro Savio di Palermo. La Festa del Teatro
di San Miniato è sostenuta in modo determinante dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di San Miniato.
Repliche fino al 24 in
piazza Duomo a San Miniato alle 21,15
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