Presentato
il cartellone della Festa del Teatro di San Miniato
Una
tragedia diventa dramma popolare sulla scena sacra di San Miniato. Quella scena
che dal 1947 interroga con la forza del teatro la coscienza dell'uomo moderno. "L'Ombra
di Antigone", liberamente tratto da "La tomba di Antigone" di Maria Zambrano,
sarà lo spettacolo principale per la prossima Festa del Teatro di San Miniato e
debutterà in anteprima assoluta il 18 luglio con repliche fino al 24 in piazza
Duomo. A mettere in scena un'opera fedele nelle tematiche e nell'atmosfera alla tragedia di
Sofocle è il regista fiorentino Roberto Guicciardini che dirigerà un cast di attori in
cui spiccano i nomi di Fiorenza Brogi e Bob Marchese con Alice Spisa, Mattia
Mariani, Silvia Nati, Antonio Silvia, Antonio Sposito.
A differenza della tragedia però qui Antigone, figlia della
colpa, continua a vivere. Vive in un luogo di morte per far sentire la sua voce
e raccontarci la sua storia, il suo dramma, per cercare nel suo passato una
verità che rimarrà sempre un mistero. Il tempo indefinito che trascorrerà nella
tomba le servirà per "vivere" la sua morte, consumare la sua vita non
vissuta e insieme ad essa la tragica vicenda della sua famiglia e della sua
città. "Nella tomba in cui Antigone è sepolta viva" dice il regista
Guicciardini spiegando la bellezza del testo e le ragioni di farne un dramma -
si potenzia il significato fondamentale
della sua figura mediatrice fra amore e conoscenza. Antigone è una figura
profetica, "figura dell'aurora della coscienza", sul crinale fra una visione
arcaica dell'uomo e una nuova definizione dell'esistenza. E in questo
concetto c'è anche la ragione di un testo che, sul palcoscenico del dramma
popolare, ha la forza di parlare all'uomo di oggi e alle inquietudini
dell'epoca che viviamo.
«La tomba di Antigone» è uno straordinario testo
filosofico-poetico-teatrale del 1967, ed è una nuova lettura in chiave filosofica
del personaggio sofocleo. Maria Zambrano, una delle voci più interessanti e
coraggiose del Novecento, riprende infatti la figlia di Edipo là dove Sofocle
l'abbandona, e discende con lei agli inferi, che sono anche gli inferni
dell'anima, dei legami familiari e della città lacerata da una atroce guerra
civile e dalla tirannia. La "morale" della vicenda è la sopravvivenza
stessa di Antigone che finchè avrà vita e voce noi potremo "avvicinarci di
notte" per raccogliere la sua parola nel silenzio, mentre lei cerca
"Amore, terra promessa".
Zambrano fu tra le prime donne spagnole ad intraprendere le
carriera universitaria. La filosofia fu
il suo prioritario impegno e la sua irrinunciabile passione. La filosofia di
Maria Zambrano si ispira a quelle figure di donna che, come Antigone appunto, hanno conosciuto la misericordia in quanto
"hanno fatto dell'amore una filosofia di vita e della propria vita
un'opera filosofica".
"Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto per una scelta
attenta e ben meditata del testo dell'evento con un impegno davvero esemplare
di ricerca e di lettura di drammaturghi di valore e delle loro opere da parte
del direttore artistico Don Piero Ciardella e del comitato artistico, costituito da Luca Macchi e Don
Francesco Ricciarelli. E siamo certi che anche quest'anno San Miniato proporrà
all'Italia un altro capitolo importante del Teatro dello Spirito", ha detto il
presidente della Fondazione Dramma Popolare Marzio Gabbanini, presentando il
cartellone della prossima festa alla presenza del vescovo di San Miniato
monsignor Fausto Tardelli, del presidente della Fondazione e della Cassa di
Risparmio di San Miniato Spa - guidate rispettivamente Antonio Guicciardini
Salini e Alessandro Bandini - che sostengono in modo determinante la vita ed i
successi del Teatro del Cielo.
Lo spettacolo principale - che la Fondazione Dramma Popolare
di San Miniato produce in collaborazione con CGS Teatro Savio Palermo - sarà preceduto da altri cinque
spettacoli che compongono il festival che apre il sipario il 2 luglio.
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