Nella notte oscura del prelato di Bernanos rispunta il buon Dio
L'impostura di Georges Bernanos, e il testo scelto quest'anno dall'Istituto del dramma popolare di San Miniato, nella riduzione teatrale di Pascal Bonitzer e Gerard Wajcman che aveva debuttato al «Theatre del la Ville» di Parigi nel marzo scorso. Di questo spettacolo è stata mantenuta la regia, di Brigit te Jaques, le scene (Emmanuel Peduzzi) e la musica (Marc Oliver Dupin), mentre Luigi Lunari si è incaricato di offrire agli attori italiani una fresca traduzione del testo.
Protagonista del romanzo di Bernanos, scritto nella Francia degli anni venti, è un colto e famoso prelato che perde la fede e, nascondendo i suoi tormenti, prosegue faticosamente il suo cammino. Intorno a lui si agita un piccolo popolo di mentitori più o meno coscienti della propria ipocrisia, giornalisti, uomini politici, altri uomini di chiesa ed un barbone incontrato una notte per caso.
Il momento forse più emozionante di tutto lo spettacolo è stato il terzo quadro, quando il protagonista tenta un inutile confronto con menzogna «professionale» di un barbone. Roberto Herlitzka e Mario Maranzana hanno saputo cogliere in questo dialogo il cuore della tematica proposta da Bernanos, inventando una teatralissima battaglia tra lo scrupolo colto e cinico del prelato e la istintiva necessità del barbone di vivere in una realtà «raccontata».
Avvenire 21 luglio 1989
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