PROGRAMMA UFFICIALE LXXVII FESTA DEL TEATRO
Teatro Metastasio di Prato - KnK Teatro
L'ULTIMA ESTATE
Falcone e Borsellino 30 anni dopo
Di Claudio Fava
Un progetto di Simone Luglio
Con Simone Luglio e Giovanni Santangelo
Regia Chiara Callegari
Voce fuori campo Luca Massaro
Drammaturgia Claudio Fava
Il 1992 è l'anno delle stragi di Cosa Nostra e della morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un anno drammatico e cruciale, che cambia per sempre la storia dell'Italia. Sono passati trent'anni e con questo testo l'autore ripercorre gli ultimi mesi di vita dei due magistrati palermitani. Fatti noti e meno noti, pubblici e intimi, come le stazioni di una via crucis, per raccontare fuori dalla cronaca e lontano dalla commiserazione, la forza di quegli uomini, la loro umanità, il loro senso profondo dello Stato. Ma anche l'allegria, l'ironia, la rabbia e, soprattutto, la solitudine a cui furono condannati. Il diario civile di due uomini, non di due eroi. Sottratti all'apparato celebrativo che ha fatto di loro delle icone cristallizzate, Fava ci racconta Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nella dimensione più autentica e quotidiana, che nulla toglie al senso della loro battaglia, ma li completa come esseri umani.
L'ultima estate è un mosaico di eventi, in delicato intrecciarsi di momenti ironici e amari, pubblici e intimi. I due protagonisti, per una volta sottratti alle ritualità e alle mitologie, si interrogano e si raccontano, si confrontano tra loro e con lo spettatore, portandolo a rivivere momenti fondamentali della loro amicizia, oltre che della storia di questo Paese.
San Miniato, Giardino della Cisterna della Misericordia, Prova Generale per le scuole 26 giugno 2023 ore 21.30 - Replica 27 giugno 2023 ore 21.30
Foto Duccio Burberi
Collettivo Controcanto
SEMPRE DOMENICA
Regia Clara Sancricca
Drammaturgia Controcanto Collettivo
Con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Simone Giustinelli, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca
Sempre domenica è un lavoro sul lavoro. è un lavoro sul tempo, l'energia e i sogni che il lavoro quotidianamente mangia, consuma, sottrae. Sul palco sei attori su sei sedie, che tessono insieme una trama di storie, che aprono squarci di esistenze incrociate. Sono vite affaccendate nei quotidiani affanni, vite che si arrovellano e intanto si consumano, che a tratti si ribellano eppure poi si arrendono, perchè in questo carosello di moti e fallimenti è il lavoro a suonare la melodia più forte, quella dell'ineluttabile, dell'inevitabile, del così è sempre stato e del sempre così sarà. Sempre domenica è un coro di anime, una sinfonia di destini. Ma è - soprattutto - un canto d'amore per gli esseri umani, per il nostro starcene qui frementi eppure inchiodati, nell'immobilità di una condizione che una tenace ideologia ci fa credere da secoli non tanto la migliore, quanto l'unica - davvero? - possibile.
San Miniato, Giardino della Cisterna della Misericordia, 29 giugno 2023, ore 21.30
Luigi D'Elia e Francesco Niccolini | INTI
CAMMELLI A BARBIANA Don Lorenzo Milani e la sua scuola
Di Francesco Niccolini e Luigi D'Elia
Con Luigi D'Elia
Regia Fabrizio Saccomanno
Produzione INTI di Luigi D'Elia
Distribuzione INTI e INFINITO
Con la collaborazione della Fondazione Don Lorenzo Milani e del Festival Montagne Racconta (Treville, Montagne - TN)
Un ragazzo ricco, sorridente e pure bello. In lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano "signorino", e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell'estate del '43 lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d'anni verrà esiliato in mezzo ai boschi dell'Appenino toscano dalla sua stessa Chiesa. Ma proprio lassù questo ragazzo ricco, sorridente e pure bello darà vita - con pochi ragazzi di mezza montagna - al miracolo della Scuola di Barbiana, diventando il maestro più rivoluzionario, dinamitardo e rompicoglioni del dopoguerra italiano: don Lorenzo Milani.
La storia di Lorenzo, prete, maestro e uomo, è scritta a quattro mani da Francesco Niccolini e Luigi D'Elia, un racconto che parla agli adulti dopo quattro narrazioni premiate tra i migliori lavori del teatro ragazzi italiano negli ultimi anni. è la storia di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari nè bocciati. Lassù c'è tutto il tempo che serve per aspettare gli ultimi.
Una storia raccontata da Luigi D'Elia, un artigiano della narrazione e un educatore ambientale. Luigi D'Elia, con i bambini, i ragazzi e le maestre ci lavora da oltre quindici anni tra la natura e i banchi di scuola.
"Cammelli a Barbiana" è un racconto a mani nude, senza costumi e senza scena. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste.
San Miniato, Giardino della Cisterna della Misericordia, 3 luglio 2023, ore 21.30
Foto Michela Cerini
Associazione Culturale MUSE - Fondazione Teatro Stabile di Torino
CAMILLO OLIVETTI alle radici di un sogno
Di Laura Curino e Gabriele Vacis
Con Laura Curino
Regia Gabriele Vacis
Olivetti è la storia di Camillo, il pioniere, l'inventore, l'anticonformista capriccioso e geniale che fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere. Con l'aiuto di biografie, interviste, testi letterari (indispensabile è stata l'arguta descrizione che di lui fa Natalia Ginzburg in Lessico Familiare) ne sono stati ricostruiti la vita, le figure che gli ruotano attorno, l'ambiente e le imprese. Le voci narranti sono state poi affidate a due personaggi fondamentali della sua storia: la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel. Queste due donne, provenienti entrambe da una cultura di minoranza (ebrea la prima, valdese la seconda) sono state le protagoniste silenziose della formazione e della realizzazione del sogno olivettiano. è sembrato giusto riportare la loro voce in primo piano, paradigma delle tante voci femminili che in quegli anni hanno costruito nell'ombra. è il racconto epico di un'avventura, e in quanto tale avvincente, pieno di colpi di scena, di prove da superare, di lotte, di amori, di eroi.
San Miniato, Giardino della Cisterna della Misericordia, 6 luglio 2023, ore 21.30
Foto Giorgio Sottile - Paolo Rapalino
Gli Scarti - Frosini-Timpano
ALDO MORTO
Testo, regia e interpretazione Daniele Timpano
Un attore nato negli anni '70, che di quegli anni non ha alcun ricordo o memoria personale, partendo dalla vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana, si confronta con l'impatto che questo evento ha avuto nell'immaginario collettivo. In scena, assieme al suo corpo e a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e delicata senza alcuna retorica o pietismo.
San Miniato, Giardino della Cisterna della Misericordia, 10 luglio 2023, ore 21.30
Foto di Laila Pozzo - Luana Lorillo - Michele Tomaiuoli
Tra i Binari APS - Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato
CORTEO MISERABILE - IL POPOLO DELL'ABISSO
Attore e Autore Marina Capezzone, Simona Fossi, Vittoria Belvignati, Martin Hidalgo, Simone De Fazio, Francesco Mugnari
Con la partecipazione del "Club Al Hakawati - Theater X (Berlino)" e i partecipanti al laboratorio di Teatro e Cittadinanza "Che cos'è il popolo?"
Musiche Gian Maria Ferlito
Regia Francesco Mugnari
Lo spettacolo "Corteo Miserabile - Il popolo dell'abisso" è il progetto che vede impegnata Tra i Binari nella narrazione di una storia che cerchi una valida alternativa all'organizzazione sociale di sopraffazione e sfruttamento. Ispirandosi alla poetica di Jack London, autore tra i quali dell'omonimo libro "Il popolo dell'abisso" e "Il Tallone di Ferro", si apre la ricerca per la scoperta di strumenti che possano ampliare la lettura del contemporaneo. Un corteo che possa dare dignità e forza al Popolo dell'abisso che ha smesso di credere alla promessa di un futuro migliore dettato dalle leggi del capitale per riportare al centro integrità morale e giustizia sociale. Per la presentazione-studio in occasione della "Festa del Teatro 2023 - Dramma Popolare" la Compagnia avvierà un percorso di indagine e formazione con la partecipazione del "Club Al Hakawati - Theater X (Berlino)" e i partecipanti al laboratorio di Teatro e Cittadinanza con la comunità locale.
San Miniato, Spettacolo itinerante con Partenza da Palazzo Grifoni, 18 luglio 2023, ore 19.45
Foto di Laila Pozzo - Luana Lorillo - Michele Tomaiuoli
Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Fondazione Teatro della Toscana - Teatro Nazionale, Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato
DRAMMA INDUSTRIALE (Firenze, 1953)
di Riccardo Favaro
regia Giovanni Ortoleva
con Stefano Braschi, Marco Cacciola, Christian La Rosa, Stefania Medri, Edoardo Sorgente
assistente alla regia Alice Sinigaglia
scene Federico Biancalani
assistente alle scene Martina Cattaneo
costumi Graziella Pepe
musiche Pietro Guarracino
direzione tecnica Rossano Siragusano
Nell’autunno 1953 più di duemila operai, tutti assunti presso lo stabilimento fiorentino del Pignone, rischiano il licenziamento per la chiusura dello stabilimento. Il sindaco della città, Giorgio La Pira, prende pubblicamente le parti degli operai, asserragliati nei locali della fabbrica. Nelle drammatiche giornate di quell’occupazione, tra scioperi generali e rapporti con industriali, prefetti e ministri (Fanfani in particolare), La Pira compatta un fronte politico e civile che punta a salvare prima di ogni altra cosa i posti di lavoro. Sarà l’ENI di Enrico Mattei a tendere la mano al sindaco, rilevando lo stabilimento.
La Pira e Mattei tracciano il solco per un orizzonte in cui lo Stato viene considerato centrale in materia di lavoro, di previdenza sociale, di energia, infrastrutture, comunicazione e sanità. Un orizzonte in cui le leggi economiche immutabili e sorde ai bisogni della povera gente, in cui tra i potenti e i deboli la scelta non sia per i potenti, in cui la pratica quotidiana della politica metta al centro il valore della persona umana, in cui il rapporto tra operai e fabbrica, tra lavoratori e posto di lavoro sia organico e indissolubile, in cui l’esperienza della dittatura fascista vigili affinché altri generi di sopraffazione non dilaghino.
Traendo spunto da questa vicenda, senza riproporre una scansione documentaristica o cronachistica dei fatti, lo spettacolo ritrae i turbamenti privati del Professore (La Pira) diviso tra l’impegno politico e spirituale per la vertenza della Fabbrica (Pignone) e l’eco delle accuse che ambienti democristiani e liberali gli recapitano: da statalista della povera gente rischierebbe di votare la propria azione al socialismo. Attraverso una sequenza di interviste, dialoghi, sogni e telefonate con il Presidente (Mattei), viene attraversata la simbolica crisi di duemila operai per culminare con l’amaro confronto tra due personalità decisive per la rinascita etica e politica del Paese.
San Miniato, Piazza del Duomo, dal 22 al 26 luglio 2023, ore 21.30
Foto Jacopo Salvi
Foto Studio Pagi
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