C’è un filo rosso – io credo – che collega quasi tutte le mie opere sia teatrali sia narrative: il tema della politica come primordiale lotta prima per la sopravvivenza e per la prevalenza sugli altri.
Volpi e leoni in noi, costretti ad aggirarsi in questa selva “selvaggia aspra e forte” – la Natura – in cui ci troviamo immersi. Ma c’è anche il piano trascendente dello Spirito (la Sopra - Natura) da cui siamo caduti e a cui pur sempre apparteniamo per una metà, almeno, del nostro io lacerato. Su tale piano si consumano, perennemente, passione, morte, resurrezione del Nuovo Adamo, del Cristo in noi, uomo carico di tutto il peccato, di tutto il dolore, di tutta la disperata speranza del mondo. La Storia come sterminato campo di battaglia. Di vincitori e di vinti. Quali i vincitori? Quali i vinti, in definitiva? Basta la sopravvivenza fisica, basta la spietata prevalenza sui più deboli per dirsi vincitori?
Elena Bono
|