La presentazione del Direttore Artistico
“Noi precisammo fin dal nostro nascere che non ci interessava un teatro puramente devozionale e edificante, che volevamo un teatro impegnato sui problemi e sulle inquietudini spirituali del nostro tempo; non ci attirava una verità pura quanto si vuole ma astratta; ci affascinava invece la parabola di una verità che si incarna e per questo è cristiana, una verità che non teme di compromettersi nella storia misurando nel concreto le sue responsabilità”.
Così scriveva don Giancarlo Ruggini, mio illustre predecessore, nell’ormai lontano 1971 in una splendida meditazione sul senso dell’impegno dell’Istituto del Dramma Popolare. Credo che questa sua riflessione possa essere riferita pienamente a quello che abbiamo cercato di realizzare quest’anno attraverso la rappresentazione di The prisoner’s dilemma. Il testo, mettendo in scena un ipotetico scontro tra due etnie e i tentativi di portare a positivo compimento il dialogo tra le parti in causa, fa infatti riferimento ai numerosi scenari di guerra contemporanei, alle violenze, agli atti di terrorismo che purtroppo caratterizzano la nostra attualità, mostrando come la semplice logica dei modelli teorici si scontra immancabilmente con la complessità delle cause dei conflitti. Allo stesso tempo, però, evidenzia come sia necessario continuare a impegnarsi per la pace nonostante le difficoltà e i fallimenti che purtroppo costellano i vari tentativi di soluzione. Non c’è altra via se non quella del dialogo e del confronto. Un dialogo che parta dalla conoscenza dei diritti e delle ragioni dell’altro e che faticosamente tenti di costruire una società più solidale, più pacifica, che in qualche misura realizzi già “adesso” quello che vivremo nel Regno di Dio.
Il Direttore Artistico
Salvatore Ciulla
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