Fiorenza: buon debutto a San Miniato
Le iniziative promosse quest'anno per proporre Firenze come «capitale europea della cultura» avranno prodotto il risultato, se non altro, d'intensificare le attività teatrali in tutta la Toscana. Dove sono concentrate, in questi giorni, alcune fra le più originali e interessanti novità del cartellone del Teatro d'estate.
Fedele all'appuntamento, tenace nel difendere il buon teatro, l'Istituto per il Dramma popolare di San Miniato ha alzato il sipario della sua quarantesima stagione (lo ha alzato idealmente, perchè gli spettacoli si svolgono sotto le stelle, nella piazza della Cattedrale). Evocando grandi fantasmi, Lorenzo il Magnifico e Savonarola, Pico della Mirandola e il Poliziano, in un testo, Fiorenza, di un grande scrittore di questo secolo, Thomas Mann, che non era mai andato in scena in Italia e che è stato accolto con un lungo, caloroso applauso. Culturalmente, dunque, un avvenimento di rilievo, tanto più che il regista, Aldo Trionfo, si è impegnato a fondo nell'operazione, e nei ruoli principali ha voluto due grandi esperti del teatro storico, Arnoldo Foà (Lorenzo de' Medici) e Virginio Gazzolo (Savonarola). Sono nel cast anche Sabrina Capucci, la figlia di Catherine Spaak (Fiore, la giovane dama amata da Lorenzo), Piero Carette (Poliziano), Edoardo Siravo (Pico della Mirandola). Fiorenza coglie gli ultimi istanti di vita del principe mediceo, 8 aprile 1492, e il suo scontro finale con il suo grande rivale, Girolamo Savonarola. Conflitto fra opposti valori, la «profanità» e la «sacralità», il piacere e il sacrificio, la bellezza della vita e la moralità del paesaggio su questa terra. Trionfo ha ambientato questo dibattito metafisico, di un letterato soltanto casualmente drammaturgo, in una scena leonardesca, di Giorgio Panni; la traduzione è di Sergio Ruffmi. Per la «prima» si è trasferita a San Miniato da Capri, dove vive, la figlia 75enne dell'autore dei Buddenbrock, Monika Mann.
UGO RONFANI, Il Giorno 12 luglio 1986
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