"E' necessario aprire una porta per far entrare il demonio?"
"E' necessario aprire una porta e varcare la soglia di una chiesa per trovare Dio?"
Sono queste le domande fondamentali che si fanno i personaggi de Il nemico. E sono anche gli interrogativi che tutti gli uomini prima o poi si pongono, anche se alcuni sostituiscono il "demonio" con il male, il dolore, la malattia,la morte e "Dio" con la gioia, la felicità, la realizzazione piena. E di fronte ad episodi di violenza inaudita e incomprensibile sorge spesso la domanda: da dove viene tutto questo male? Perché?
Ed è proprio questo il tema fondamentale del bel testo di Julien Green: il male assoluto, metafisico, presente purtroppo nella vita degli uomini. Il desiderio di "possesso" dell'altro, quello che porta a considerare l'amico, il fratello, la moglie, il parente non come un altro da incontrare, in uno scambio di esperienze volto alla costruzione, insieme, di un rapporto più bello, profondo, intenso, per una vita più giusta, pacifica, felice, ma come un altro da usare, da sfruttare per il raggiungimento di egoistici obbiettivi di affermazione e di potere. Il male, ci dice l'autore, è ovunque, può nascondersi anche dietro l'innocenza, ma all'anima che non vuole perdersi resta il cammino del roveto ardente dell'espiazione, perché nell'altra vita "il mondo e le sue belle apparenze non t'inganneranno mai più, né il fiore che tieni tra le dita e odori al cadere del giorno, né il sangue che subito sparge i suoi colori sulla guancia ove posi le labbra. Anche i demoni hanno la fede; e tremano …"
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