Reinhold Schneider
(1903-1958)
Reinhold Schneider, di cui quest'anno si celebra il centenario della nascita, nacque a Baden-Baden il 13 maggio 1903 da padre protestante e madre cattolica. Cattolica fu pure la sua educazione. La sua fu una famiglia facoltosa che poi vide distrutto il suo patrimonio. Dopo gli studi, visse a Dresda fino al 1928. Da questo momento iniziò una serie di viaggi in alcuni paesi europei, che non soltanto gli dettero un'impronta decisiva e una visione ben più larga delle sue prospettive ideali, ma lo aiutarono anche a trovare se stesso, ed una sorta di «salvezza spirituale». In un viaggio in Portogallo, infatti, conosce la tragica filosofia della storia di Miguel de Unamuno, che poi diventerà uno dei temi portanti della sua ricerca letteraria, forse il suo fulcro. La sua peregrinazione, oltre al Portogallo, tocca la Spagna, l'Italia, la Francia e l'Inghilterra. Naturalmente la sua profonda percezione dei valori della tradizione cristiana - dopo un periodo agnostico - lo porta ad un'opposizione netta al nazismo, imperante in Germania: per questo viene perseguitato, la pubblicazione delle sue opere diventa difficoltosa e molti libri escono grazie ad edizioni clandestine. Nel 1945 viene condannato per alto tradimento, ma la fine della guerra riesce a salvarlo. Nel 1938 dopo un lungo soggiorno a Potsdam si trasferì a Friburgo in Brisgovia, dove morì il 6 aprile 1958.
La sua opera comprende più di 120 libri pubblicati. Prosa: I dolori di Camoes. Tramonto e trionfo della potenza portoghese (1930), Filippo II (1931), La corona dell'Imperatore Lotario (1937), La pace del mondo (1956), Inverno a Vienna (1958). Teatro: Il gran rifiuto (1950), Innocenzo e Francesco (1953). Poesia: Sonetti (1939), Apocalissi (1946), Il cuore sull'orlo della terra (1947), I sonetti della vita e del tempo, della fede e della storia (1953).
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