Questo gioco non ha soluzione
Due rapinatori in galera, ma ciascuno in una cella così che possa pensare come riacquistare la libertà: parlando o tacendo, tradendo il compagno, accusando sé stesso... Il dilemma del prigioniero, insomma, come il titolo del dramma di David Edgar rappresentato a San Miniato e nel quale il pasticcetto dei due rapinatori è solo un "gioco" di alcuni studiosi riuniti, una quindicina d'anni fa, nell'università della California, per proporre ai governanti una soluzione a problemi quali la guerra, la pace tra i popoli, il terrorismo, i conflitti etnici: il nostro mondo, in sintesi.
Dalla California, poi, un balzo nell'oggi e al di qua dell'oceano, a vedere, per esempio, come sistemare, con la mediazione d'una gentile finlandese, i contrasti tra la sovietica Caucasia e l'islamica Drozdania: inesistenti nella realtà, ma si capisce di che si tratta. E via così, di scena in scena, senza mai arrivare a una soluzione: come il carcerato di cui sopra e, ancor più, come Edgar, autore di un dramma che dramma non è. A farne uno spettacolo ha provveduto la forte regia di Maurizio Panici, disponendo di ottimi attori, prima fra tutti Maria Paiato e poi Andrea Buscemi, Renato Campese, Silvia Budri.
Carlo Maria Pensa, Famiglia Cristiana, 15 agosto 2004
|