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Un estratto del copione
 

2003 - bozzetto dei costumi di Massimo PoliBARTOLOMEO DE LAS CASAS
di
Reinhold Schneider
adattamento teatrale di
Roberto Mussapi

Personaggi
Bartolomeo de Las Casas,  frate domenicano
Bernardino de Lares,  cavaliere di Valladolid
Comacho,  servitore di Las Casas
Alonso,  domestico del cavaliere
Frate Antonio,  frate domenicano
Carlo V, imperatore
Cardinale Loaisa de Siviglia,  presidente del Consiglio delle Indie
Juan Gines de Sepulveda,  giurista
Capitano Vargas,  soldato

La scena si svolge a bordo di un veliero al ritorno dalle Indie e in Spagna nel 1550

ATTO I, scena I

Mare aperto. Il veliero su cui viaggiano padre Bartolomeo de Las Casas  e Bernardino di Lares, insieme con i loro servitori, è ormai in mare aperto da alcune settimane, diretto verso la Spagna. L'alta figura del domenicano sovrasta le altre. Las Casas è accompagnato da un indio, diverso per la  struttura fisica e il chiarore della pelle dagli Atzechi, originario forse delle Antille, lo segue portandogli il bagaglio, composto di poche cose, semplici e necessarie, e doni multicolori offerti dagli indigeni prima della partenza. Bernardino è seguito da un domestico che ha sistemato tutto il carico di casse ferrate, bauli, cofani, ceste, borse, accanto a lui, è seduto vicino a Las Casas e accenna a un saluto gentile.  Las Casas alza lo sguardo, ringrazia brevemente, senza particolare cortesia. Il mare si fa più mosso. All'improvviso una violenta tempesta li investe.  Il cielo si squarcia quasi dovesse precipitarne un mare di fuoco, e subito un tuono rimbomba sulle acque come se crollassero immani edifici precipitando fragorosamente di pilastro in pilastro. Le onde spazzano la coperta lanciando la spuma in tutte le cabine, e da ogni parte i venti lottano a strapparsi e a scagliarsi il veliero, come volessero distruggere e inghiottire la nave. La tempesta esplode. Al suo culmine, quando la situazione pare precipitare, si vede padre Las Casas assumere il timone della nave. Dopo la tempesta si placa il balenio dei lampi e dei tuoni, prosegue il suono del mare e dei venti,  mentre l'acqua sciaborda a ogni scossa. Comacho, che ha assicurato a Las Casas un posto sotto un boccaporto, accosta una cassa a mo' di tavola. Las Casas si accomoda su una panca, mentre Comacho si siede per terra ai suoi piedi. Bernardino, in silenzio, colpito duramente dalla tempesta, scosso da frequenti brividi, se ne sta disteso sulla panca, con addosso coperte e indumenti che non  bastano a riscaldare il suo corpo. Fissa le pesanti casse ferrate disposte per suo ordine dal servo in modo che possa facilmente sorvegliarle.

Las Casas    Lo sai, Comacho, che devi sedermi qui accanto! Prendi tutto e dammi il mio fardello.  (Comacho ubbidisce, rimane silenzioso e tranquillo accanto al frate, si mette e temperare penne con disinvoltura, e a cucire i fogli scritti. Las Casas riordina le sue carte e si mette al lavoro, alterna lettura e scrittura. La luce è semibuia e la lanterna appesa a una trave del soffitto vacilla: il veliero ora è spinto da un vento non troppo forte in balia delle onde.)
L'inferno, là sotto. Il mare è sconvolto, un'energia turbata sale dal fondo e fa ballare la nostra nave. Mai che abbia doppiato Yutacan diretto a Cuba senza incontrare una tempesta. Da qui sembra che nessuno ci abbia mai messo piede, e l'isola conservi intatti i suoi antichi misteri. Forse è così.  (Riprende il  lavoro, ordina lettere e documenti, aggiunge note e prende appunti. Sul suo volto si alternano espressioni di ira e amarezza. Poi un gemito, e sul volto un'espressione di dolore cocente.)

Bernardino   (Da un pezzo osserva Las  Casas, e adesso si rivolge a lui cortesemente)  Non vorrei disturbare, ma ho scoperto di avere come compagno di viaggio Bartolomeo de Las Casas, e vorrei presentarmi.

Las Casas    Buona vista, anche al buio. Ci siamo già incontrati all'imbarco.

Bernardino   Durante il mio soggiorno nelle Nuove Indie ho sentito spesso parlare di Bartolomeo de  Las Casas: il famoso "padre degli indios".

Las Casas   Per loro sono un padre, per altri un nemico.

Bernardino   Io sono il cavaliere Bernardino de Lares, di Valladolid. Strano che non ci siamo incontrati prima. Ma forse conoscerci ora, all'inizio del mio viaggio che non avrà ritorno, è un segno del destino. E probabilmente (sorridendo) è stata anche una fortuna per me: sospetto che laggiù, nelle Indie, molte cose ci avrebbero divisi, ma ora quella vita è conclusa, e posso dire con lealtà di avere sempre ammirato il coraggio del Padre degli Indios.

Las Casas   (brusco)  Non mi importa dell'ammirazione. Quello che ho cercato di ottenere laggiù è soltanto che si seguisse giustizia e mi si aiutasse a estirpare l'ingiustizia.

Bernardino   (sul suo volto passa un'ombra, si volta, come se il colloquio appena iniziato non avesse seguito) Forse Colombo durante il suo ultimo viaggio deve aver provato simili ore di angoscia. Lei conosce il mare e le scogliere meglio di me. E ha retto il timone. Un buon navigatore.

Las Casas   Colombo…L'Oro dell'India… Ritornare alla fonte della luce e del tempo, a Oriente, doppiando il tramonto e la morte, passando da Occidente…
La nave non pesca! Il carico è insufficiente, e il solo oro, per quanto ne sia stato strappato agli indigeni, non basta: oro, oro, oro, nessuno si preoccupa di portare altra merce dalle Indie.

Bernardino    Colombo…Sul molo, poco prima dell'imbarco, ho visto un piantatore spagnolo che si faceva portare in amaca da due indigeni: ad alta voce, ridendo, ma non troppo, ha esclamato: "Speriamo che la nave vada a fondo con tutto il suo carico, a partire dal padre degli Indios, naturalmente."
Un bel naufragio sarebbe ampiamente compensato, ha concluso. Ci siamo andati vicini.

Las Casas   E siamo ancora qui. Da una parte le maledizioni di gente come il piantatore sull'amaca, dall'altra le benedizioni invocate su di me da tanti sventurati: se procedo così  è perché attribuisco più peso alle benedizioni, evidentemente. (Il mare continua a muggire. Las Casas passa sotto il fioco chiarore della lampada, il suo volto è stanco ed emaciato. Sta per riaccomodarsi al suo posto, dove Comacho lo attende immobile, quando il suo sguardo cade sul cavaliere. Si ferma, si curva su di lui e lo osserva a lungo.)   Stai molto male.

Bernardino   Mi viene quasi da ridere, dopo tante traversate, essere schiantato dal mal di mare. E' un segno, vuol dire che faccio bene a tornare in Spagna. Questa volta per sempre. E' ora di tornare a godermi le ricchezze accumulate in tanti anni di…ma questa tempesta mi ha proprio sconvolto.

Las Casas   (Afferra la piccola lanterna accanto al cavaliere illuminandogli bene la faccia e gli occhi) Sembra che ti sia entrato in corpo uno di quei veleni delle piante del sud, nella Daria e nella Nuova Granada.

Bernardino    (Bruscamente)  Ma è passato tanto tempo!

Las Casas   Sì, ma non sei ancora guarito.

Bernardino    Guarire…Fummo tra i primi a percorrere il continente. Ma allora era più difficile di oggi. I selvaggi erano fuggiti, non trovavamo una briciola per sfamarci. Ci trascinammo avanti per una valle dove ci aveva certo attirati il diavolo. Non volevamo tornare, persuasi che dovesse avere termine, ma la fine non veniva mai. A un certo punto uno di noi, stremato, cadde a terra e cominciò a muoversi strisciando, a poco a poco tutti lo imitammo. Così strisciando giungemmo a un pendio dove crescevano poche misere erbe, senza esitare le divorammo. Solo  poco più avanti scorgemmo il villaggio, dove scoprimmo che le erbe mangiate credendo  che fosse ancora lontano erano venefiche.

Las Casas   (Sulla spalla scoperta del cavaliere, vicino al collo, scorge una macchia rossa.)  Qui hai una cicatrice.

Bernardino    Non è l'unica.

Las Casas    Ma devono averti ferito dall'alto. Una freccia non può colpirti in quel punto se non scagliata dall'alto. (Bernardino guarda negli occhi padre Las Casas e ammutolisce.) Non così.  Devi dire la verità, se vuoi ritrovare la salute. (Per un istante rimane in attesa, ma Bernardino tace. Las Casas torna al suo lavoro. Si siede e appoggia la testa alle mani congiunte sulle carte sparse. )

Bernardino    Quanto tempo ci vorrà per arrivare alle Canarie?

Las Casas     Ci vorranno tre buone settimane. Il veliero ha deviato dalla rotta e non si vedono più gli altri legni della flotta, non sappiamo dove dio li stia guidando.

Bernardino   Tre settimane di inerzia così, quasi al buio con questa umidità e questo puzzo. Certo non accelera la guarigione.

Las Casas     Non è certo tempo sprecato. Noi non possiamo risanare nell'azione. Dobbiamo essere sani quando vogliamo agire. Finora non ho ottenuto  quasi niente, ma non avrei concluso neanche quel poco se non ci fossero state queste lunghe traversate sul mare, con queste lunghe attese. Noi siamo ovunque nelle mani di Dio, ma soprattutto sul mare sentiamo che questo è vero. In mare siamo ogni giorno sulla soglia dell'al di là.

Bernardino    Ti prego, siediti, qui. Penso continuamente alla mia vita, è come se mi avessero portato in cima a una montagna ordinandomi di guardare giù, in basso, a tutto quello che ho fatto, a quello che sono stato. E lo sguardo mi si confonde, svaniscono i contorni della mia vita…Ho sentito di te, più di quanto volessi ammettere quando ti ho incontrato, poco fa. Ho sentito.  Ho sentito parlare di cose che hai detto e scritto. Tu pensi che non dobbiamo tenere in schiavitù gli indios, che non abbiamo diritto sulle  loro terre e i loro beni, che insomma tutti gli spagnoli al di là dell'oceano vivano nel peccato più orrendo e nella più sacrilega ingiustizia. Allora anche la mia vita,  a partire dai vent'anni, non sarebbe stata che una empietà e peccato. Tutta la mia vita. Ma tu non ci conosci, padre Las Casas, tu non conosci noi conquistatori, non sai quello che siamo e perché siamo divenuti così. Tu ami soltanto gli indios, i tuoi protetti.

Las Casas    Io credo che sia giusto e doveroso dare il battesimo, e che chi non lo ha avuto senza saperlo ne abbia bisogno. Ma dare il battesimo è il nostro unico compito e il nostro unico compito è il nostro solo diritto. Dio ci ha mandati per questo.

Bernardino    Ma noi, padre Las Casas, non avevamo idee chiare in materia, e nemmeno ce ne importava. Avrei tante cose da dirti, piuttosto. Torno indietro di decenni, e solo ora mi è chiaro il cammino che ho percorso.

Las Casas    Poche cose nella vita hanno veramente termine, signore. Passano, ma il loro peso accumulatosi nella nostra anima permane. Come la loro ombra sinistra che si addensa, e non è con forze umane che potremo liberarcene.

Bernardino    Un'infinità di immagini remote mi passano davanti  dandomi le vertigini, mi pare di avere vissuto nell'inferno e dio esserne sfuggito solo all'ultimo momento.  Partii per le  isole con un nobile castigliano che aveva armato due velieri con suo fratello. Avevano sprecato molto denaro a corte e nella guerra d'Italia e speravano di rifarsi. Le navi erano buone, il vento e il mare favorevoli, mai nella mia vita mi sono sentito così libero. Ogni cosa era nuova, per noi, non incrociavamo velieri, avevamo poche carte per la rotta, non sapevamo esattamente dove avremmo approdato. Inizialmente eravamo partiti quasi tutti intenzionati ad arricchire e tornare in Castiglia, ma a poco a poco, mentre  ci allontanavamo dalla terra natale, ci prendeva l'ebbrezza di una vita nuova in un mondo sconosciuto. Il veliero era diventato la nostra nuova patria, ci sentivamo accumunati come un vero equipaggio, smaniosi di procedere, di andare oltre. A San Domingo apprendemmo di una favolosa Costa delle perle, a sud, e puntammo su quel paradiso che ci avrebbe al primo sbarco ripagati di tutte le spese per la spedizione.
Appena entrati nel Mar dei Caraibi, dopo Haiti, ci sentimmo di nuovo liberi.  Una sera scorgemmo la terra, passammo la notte insonni e agitati, incerti sulla nostra vita che stava per iniziare. All'alba ci vedemmo circondati da indigeni su leggere piroghe. Le donne avevano al collo bellissime perle, e ci volle tutta l'autorità dei nostri capi per trattenerci dall' immediata e aperta rapina. Ma comprendemmo che sarebbe stato stupido aggredire quegli indigeni mansueti accorsi al nostro arrivo a salutarci, suscitando inimicizie mortali prima ancora di mettere piede a terra. Proseguimmo verso la baia ricambiando i saluti, con gli occhi incantati da quelle perle che brillavano sui corpi delle donne.

Las Casas    Per gli indios le perle sono simbolo della vita. Gocce che nascono nella conchiglia dal fondo del mare. Sono un segno di eternità.

Bernardino     Poi, quando stavamo per gettare l'ancora, un grande uccello, di foggia e colori strani, mai visto un esemplare simile, circondò ad ali spiegate l'albero maestro della nostra nave, poi, all'improvviso, precipitò in mare tra i due velieri. Il nostro capitano, il minore dei due fratelli, impallidì guardando l'uccello morto galleggiare con le ali distese sulle acque immobili. Ma poco dopo avevamo dimenticato tutto.
Credo che nessuno abbia mai visto una tal quantità di perle, e così grosse e lucenti, quante ne vedemmo a mucchi sulla nave: dorate, altre più rosacee, altre argentee come la luna, altre che sembravano rimestare le tonalità della madreperla, ammucchiate a sacchi, e prenderle era stato più  facile che raccogliere fiori in un prato. Le ottenevamo scambiandole con forbici dozzinali o specchietti che nessuna serva in Castiglia avrebbe degnato, per uno specchietto ottenevamo anche cento perle sufficienti a tornare in patria ripagati delle spese e ricchi.  Qualcosa stava cambiando in noi, diffidavamo uno dell'altro, temevamo per le nostre riserve personali, ci tenevamo d'occhio e una strana inquietudine si impadroniva di noi. Le perle avevano acceso un desiderio senza colmarlo, come la luce che intravedi nella luna e non fa che accendere il desiderio del sole. Volevamo l'oro, il valore supremo, il metallo più prezioso. Le perle adornano i polsi, i colli e i volti delle donne, sono pregiatissima merce di scambio, ma l'oro cattura l'uomo, lo fa suo. Avevamo le perle, ma volevamo l'oro.
Las Casas    L'oro  luccica e può accecare l'uomo.

Bernardino     Dopo una discussione accanita e quasi violenta tra i due fratelli, a cui partecipò anche l'equipaggio, c'era chi  voleva risalire il corso del fiume Maddalena, chi invece   puntare verso l'istmo. Eravamo in preda a una smania dell'oro che ci eccitava e accecava, ognuno lo immaginava in una direzione diversa, nessuno aveva in realtà informazioni precise. Comunque procedemmo verso occidente lungo la costa.

Las Casas     La cupidigia acceca tutti. Noi vediamo l'oro e non ricordiamo che è  emanazione del sole, ne comprendiamo solo il valore economico,  non la luce.

Bernardino   Non  sapevamo ancora se la terra che al mattino emergeva dalle onde e alla sera spariva fosse abitata o deserta. Una notte ci parve di percepire barche che ci seguivano frusciando, e all'alba ci vedemmo infatti circondati  da un brulichio di canoe, in cui erano uomini nudi, con scudi d'oro sul petto, che ci fissavano ipnotizzati.
Appena li guardammo ci segnalarono con ampi gesti la presenza della costa. Li seguimmo e poi gettammo le ancore, calando poi le scale di corda senza lasciare la nave, mentre il capitano mostrava agli indigeni sulle imbarcazioni  le poche cianfrusaglie imbarcate a Siviglia  come merce di scambio: collanine di vetro, specchietti, forbici. A un certo punto si staccò dalle altre una barca molto decorata, che portava un cacicco e un rematore, dirigendosi rapida verso di noi. Il capo tribù salì agilmente la scala seguito da un servo che portava pollame e pane di mais, che a un cenno del capo depose a terra come doni ospitali. Era un uomo giovane, snello,  figura nobile  dai lineamenti regolari e gentili, ma aveva uno sguardo molto ingenuo. Ricambiò con molta dignità l'abbraccio del capitano, ma ricusò per il momento i doni, facendo capire che prima voleva visitare la nave, il cui ponte scrutava incuriosito. Quando fummo  là sotto il capitano emise un fischio e subito apparvero due uomini che bloccarono il re legandolo con grosse funi, e malmenandolo. Il capitano diede ordine di chiudere il portello. Il nobile era in piedi, legato a un palo, sanguinava dai polsi e dal petto per la tensione crudele delle corde, guardava incredulo e ammutolito, con un'indicibile delusione nello sguardo.
Io ho visto degli uomini perdere in un attimo il risultato di anni e anni di sudore e fatiche, ne ho conosciuti altri convinti di poter continuare a vivere nei loro palazzi, su morbidi cuscini di seta, per ritrovarsi poi a morire  all'aperto coperti di pochi cenci, ma non ho mai visto con tale violenza negli occhi di una creatura l' ottenebrarsi improvviso del sentimento, lo spegnersi dell'animo. Io vidi,  in quella disillusione mite, priva di offesa, spenta, io vidi la sua anima, vidi la nostra anima.

Las Casas   Anche se adorano il sole e la luna, a queste anime che scendono nel regno della morte senza colpa, Dio manda un angelo, per accompagnarle alla meta. Ma che cosa sarà di coloro che procurano tanto dolore? (Bernardino fissa il monaco )

Bernardino   Io soffocavo dallo sdegno,  mentre il capitano strappava dal petto del re il piccolo scudo d'oro e lo gettava in una cesta di vimini, facendogli capire a gesti che altro oro avrebbe dovuto colmare quella cesta fino all'orlo, se voleva riottenere la sua libertà. Ma il principe era immerso in un tale stato di intontimento che non pronunciava parola, con le braccia e le gambe strette dai lacci che lo fissavano al palo, volgeva lo sguardo ora al capitano ora al cesto, ora alle proprie mani legate. Io mi avvicinai e gli chiesi se non si vergognava a trattare in quel modo un ospite. Ti risparmio la sua risposta.. Rimasi solo nella stiva buia col prigioniero, né avrei potuto liberarlo, perché i nostri uomini attendevano sul ponte le vittime con il loro tributo d'oro. Non riuscivo a guardarlo, e nel buio dilatato rividi, di colpo, l'uccello che cadeva in mare schiantato all'improvviso.
Intanto cominciarono ad arrivare i primi indios, e due di essi, dal portamento nobile, resero gli omaggio al loro signore senza dar segni di dolore, e deposero nella cesta i piccoli scudi d'oro e i bracciali. Lui parve ringraziarli con un  minimo cenno del capo, ma i suoi occhi si mossero quando apparve sua moglie con i tre figli. Versarono nella cesta tutto l'oro che avevano addosso, e quando la donna si sfilò la spilla dalla fascia sul petto, una spilla che rappresentava un uccello in volo, guardò il marito e cominciò a piangere, silenziosamente. Lasciò scivolare quel dono coniugale che parve volare planando nella cesta e scomparire. Si presentarono poi uomini anziani e guerrieri che avevano ben poco da offrire. Vennero delle vecchie recando strani oggetti, piccoli leoni d'oro e animali favolosi, poi qualche giovane che non aveva lo scudo ma bracciali, finché il lieve  scalpiccio dei passi  timidi sopra coperta e lungo la scaletta si fece più raro: allora discese urlando il capitano, irritato per l'attesa, diede un calcio al cesto facendolo tintinnare, ma non era riempito nemmeno a metà.

Las  Casas    Avevate sopravvalutato la loro ricchezza. E ritorto anche il vostro errore su di loro.

Bernardino   (Abbassa il capo. Tace, per un attimo, poi riprende. ) Si ripresentarono i notabili, questa  volta però a mani vuote, per invocare piangendo la liberazione del loro capo, e udii giungere dalla spiaggia e dalle acque il lamentio strascicato e doloroso della misera tribù, accompagnato dalla voce di misteriosi strumenti. Ma tutto ciò non fece che accrescere la collera furiosa del capitano, che ricominciò a scuotere il cesto con rabbia cieca, poi lo abbandonò, sfoderò la spada e la puntò alla gola del prigioniero.  I supplicanti corsero via piangendo e per tutta la notte lungo la riva non tacquero mai quei lamenti, mentre il cupo suono della musica si allontanava verso l'interno. Alcuni ragazzini venero tremando a deporre nella cesta sottili lamine d'oro, vedendoli piansi per la vergogna. Erano pezzi di scarto, raschiati non so da dove, leggeri come l'aria. In quel momento sentii che quell'umiliazione avrebbe  modificato tutta la mia esistenza, in un modo o nell'altro: se avessi accettato sarei divenuto da quel momento del tutto identico a loro. Oppure avrei dovuto, il giorno seguente, lasciare la nave.
 Rimasi.

Las Casas     Siamo sempre di fronte a un sì o a un no. Anche Colombo guardava con un misto di disperazione e d'impotenza quei popoli che era costretto a vender come merce o animali.

Bernardino   Il mattino seguente il veliero d'un tratto si mosse, vidi le vele spiegate e la costa che si allontanava. A quel punto il prigioniero perse la sua attonita impassibilità e la fermezza dimostrata fino allora. Guardò smarrito prima verso di me, poi subito nel vuoto, pianse. Pianse come ho visto piangere solo gli indios, in silenzio ma senza freno, come quando la pioggia scende sul mare, come se un dolore inguaribile trabocchi e una disperata desolazione, un cedimento definitivo si impossessi della loro anima abbandonata.
Il suo popolo non aveva  certo  potuto udire quel pianto lontano e peraltro silente, ma è un fatto che nello stesso istante in cui le lacrime solcavano il suo volto dorato, ci giunse da terra l'eco di un lamento che scese nella stiva, profondo e sordo e come sorgente dal fondo della terra,  unica voce tra me, il prigioniero in lacrime e la cesta semivuota.
La partenza non era però che un espediente del capitano per carpire agli indigeni ogni residua briciola d'oro.
Da terra giunsero grida e richiami, mi accorsi che la nave si avvicinava a riva, mentre canoe remavano verso di noi. Ma quello che gli indigeni, disperati, portarono nella cesta, non era che oro di scarto: ci facevano capire con pianti disperati che non possedevano proprio più nulla, supplicandoci di restituire la libertà al loro capo. Molti, non so perché, si rivolgevano direttamente a me, che in preda alla vergogna maledicevo il giorno e l'ora del mio imbarco, maledicevo la stessa scoperta di Colombo e tutte le menzogne e le illusioni e i crimini che aveva portato nella stiva della caravella. Forse anche il capitano provò vergogna, ma soprattutto si era reso conto che anche l'ultima briciola d'oro era stata raschiata, allora cacciò quei disgraziati dalla nave e recise i lacci al prigioniero, che barcollò, risalì lentamente la scala lasciando gocce di sangue dai polsi e dalle caviglie per la stretta gratuita e crudele con cui lo avevano legato, quasi fosse un pericoloso nemico armato, sostò un istante, quasi sentendo la necessità di un congedo. Allora il capitano, un po' imbarazzato, afferrò una delle povere zappe da noi portate come merce di scambio, la prese e la porse all'ospite maltrattato. Alcuni dei nostri risero, ma il principe prese lo strumento, lo guardò in silenzio e scese nell'imbarcazione tenendolo in mano. I suoi  lo accolsero in silenzio. Così lo vedemmo partire: sedeva nella barca reggendo la zappa come fosse uno scettro, con lo sguardo fisso verso il veliero dove era stato umiliato.

Las Casas    (Impassibile )  E l'oro?

Bernardino    Il mare si gonfiò e i venti da quel momento ci tormentarono, il fratello maggiore si ammalò e morì, sepoltura nelle acque.  Nell'attimo in  cui la salma avvolta toccava la superficie delle onde per discendervi senza ritorno, lessi negli occhi del minore la gioia febbrile di ereditare, oltre alla flotta del fratello,  le sue perle e il suo oro. Salì  subito sull'ammiraglia e indicò la rotta, sempre a caccia di quell'oro che infiammava tutti i nostri desideri.
Io ero diventato il più avido di tutto l'equipaggio. Vivevo in uno stato febbrile e cieco. Una notte fummo scagliati contro uno scoglio e il veliero si sfasciò lasciando scendere al fondo del mare oro e perle. Lottando per ore tra i rottami, ci riuscì di raggiungere la capitana. Non dimenticherò mai un padre e un figlio, aggrappati alla stessa tavola, senza che potessimo dare loro aiuto. La tavola sprofondava per l'eccesso del peso, allora il padre gridò: "Salvati, figlio, e lasciami affogare! La mia vita ormai non vale niente!" Così dicendo si fece il segno della croce, lasciò andare l'appoggio e scomparve in mare.
Mi venne in mente l'uccello dalle ali librate che di colpo precipitava morto in mare, al nostro approdo, e ammirai il coraggio di quell'uomo di fronte alla morte. Oggi mi domando se, in quell'istante, la grazia di Dio non abbia salvato la sua anima.

Las  Casas   Nessuno può sapere ciò che passa in un'anima nell'ultimo istante, il quale può valere quanto l'eternità, poiché è sufficiente ad acquistare, con la grazia di Dio, l'eternità stessa. Ma a che vale il sacrificio senza pentimento, l'amore senza il riconoscimento del peccato, la morte più tremenda senza il travaglio della coscienza?

Bernardino   (con amarezza )  Il sacrificio senza pentimento… Quasi fosse nulla, compiere un sacrificio.

Las Casas  (Sfiora con lo sguardo i numerosi cassoni di Bernardino lucenti di guarnizioni metalliche ) Ti porti dietro non pochi carichi.

Bernardino    (Deviando gli occhi mormora a stento, ma in tono deciso di difesa) Conquistati a caro prezzo. (Il racconto di Bernardino s'interrompe senza portare a una confessione più completa, quale forse Las Casas aveva sperato. Las Casas si alza e si allontana, torna al suo posto, cerca di lavorare, servendosi di grandi pergamene. ) Dobbiamo essere già da un pezzo in alto mare e nella zona degli scogli!

Las Casas   Abbiamo già passato le Bermuda. Tutti  i velieri che partono di questi tempi dai porti spagnoli o indiani hanno timoni che si spezzano facilmente. Quello di un veliero al seguito di Cortez, da Cuba a Yutacan, è stato portato via dalle onde all'altezza dell'isola Cozumel. Il capitano senza esitare si è fatto legare una gomena alla vita, si è gettato in mare ed è riuscito a ripescarlo e a riportarlo a bordo. Ma qui, a tanta distanza dalla terraferma, per una nave senza timone non ci sono altre speranze che nella misericordia del cielo. Dio abbia misericordia delle anime che affrontano il viaggio per l'eternità in una notte come questa e abbia pietà per i corpi che vengono trascinati sulle onde. (Tra il mugghio crescente delle onde Llas Casas inizia a pregare, mentre improvvise ondate sollevano il naviglio, scuotendolo spaventosamente. )

Bernardino   (Bernardino delira per la febbre, ricordi a brandelli, vorticosi e orrendi, che lo sconvolgono nel suo franto delirio.  Il frate, a quei lamenti, torna a sedergli accanto, cercando di alleviare l'arsura del malato con dell'acqua. )   Padre Las Casas…Padre Las Casas…E' possibile che un uomo lasci in eredità a un altro uomo a lui devoto tutto il proprio male, mentre le sue forze più pure si liberano, e sollevano l'anima al cielo?

Las Casas    Il peccato resta peccato e la purezza è inspiegabile. Resta un mistero in quale modo entrambi si formino nel cuore dell'uomo, e con quali forze o poteri vi agiscano. Manifesta rimane solo la parola di Dio, secondo la quale sarà giudicato anche ciò che è più nascosto.

Bernardino   Noi abbiamo trattato quella gente molto peggio delle bestie. E pensare che ce li affidavano per istruirli nella fede.

Las Casas    Ho appreso però che l'imperatore Carlo V, atteso tra poco a Valladolid, dove è convocato il Consiglio delle Indie, non vuole staccarsi dalla Spagna senza avere attuato grandi propositi. Intende sottoporre a un rigido controllo l'amministrazione e  l'ordinamento delle colonie, o anche addirittura trasformarla, per poi  forse nominare reggente il figlio, il principe Filippo, e dedicarsi alla missione che lo attende in Germania.

Bernardino   Padre… abbiamo passato settimane e settimane tra la vita e la morte, ti ho raccontato molte cose della mia vita, ma ce ne sono altre di cui non ho parlato. (Tace. Breve pausa. Tocca col piede una cassa ) Certo ho ancora tutti i miei beni.
Mio Dio, che infinita tristezza la vita.

Las Casas    Chi ti aspetta a Valladolid?

Bernardino   (esitante) I miei fratelli, credo. (Breve pausa ) Ti sono grato, padre, per quello che hai fatto per me, avrò modo migliore di dimostrare la mia gratitudine quando saremo arrivati.

Las Casas   Ti ringrazio. E dato che anch'io sono diretto a Valladolid per questioni importanti, non mancherò di domandare di te.  (Lo fissa in volto e accenna con la mano alle casse e ai bagagli) Getta questi stracci prima che divengano la tua condanna, abbi pietà della tua anima, se vuoi che Dio abbia misericordia di te!

Bernardino   (Stanco, spossato, con segni di orrore nel volto per il recente delirio, si rimette sotto le coperte )   Buona notte, padre Las Casas.

Las Casas   (Torna al suo posto, guarda di nuovo il cavaliere, ripone le sue carte, spegne la lanterna e si corica sulla  sua panca. ) Buona notte.

Un forte vento spinge il veliero spagnolo verso la sua terra. E' notte. Buio. Il mattino successivo la nave giungerà al porto di San Lucar, in Spagna.




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