La redenzione di Strindberg
Nella mistica piazza di San Miniato, di fronte al Duomo, è stato eretto il palcoscenico per l'interpretazione del testo che assume la forma di «Stationen-Drama» e che obbedisce ad una logica del pensiero piuttosto che alla tematica dell'azione. È la storia dell'umanità che aspira alla redenzione, opera disperata ed allo stesso tempo più meditata fra simboli dell'incomprensione alla ricerca del contatto con l'ombra della divinità. Lassù l'uomo, che ha combattuto contro Dio e ha continuato instancabile nella lotta finché non si è dichiarato vinto dalla Sua infinita onnipotenza, aspetterà l'ora della sua liberazione.
Si tratta di un testo non di azione ma di sublime poesia che ripropone i temi di quello che Silvio d'Amico chiamava teatro dello spirito, grazie anche alla vivace traduzione di Enrico Groppali. La scena essenziale, senza fronzoli, dava maggior risalto alla recitazione che è il fulcro del dramma. Fra gli interpreti citiamo Massimo Foschi, molto apprezzabile nel ruolo del protagonista e Carlo Simoni in quello del Viandante; sempre ammirevole Milena Vukotic che ha ricoperto ben quattro ruoli dimostrando una
squisita duttilità; ottimi i caratteristi quali Stefano Gragnani e Giancarlo Condé, ciascuno in due ruoli diversi ed un voto d'incoraggiamento deve essere attribuito alla bambina Elettra Farnese. Grande successo al termine di questo atto unico (un po' lungo ma inevitabile per non rompere l'incantesimo) con un applauso intenso da parte del pubblico. Le repliche sono continuate fino alla fine di luglio.
Quest'anno i giornalisti presenti all'anteprima per la stampa sono stati ospitati nel nuovo Centro Studi «I Cappuccini» a qualche chilometro di distanza dalla piazza di San Miniato posto, come direbbe il Leopardi, su di un «ermo colle» con un parco di cipressi ed alberi frondiferi. Si tratta di un antico monastero completamente riattato ad opera della Cassa di Risparmio di San Miniato, ove si svolgeranno congressi culturali ad alto livello. Infatti la direzione dell'Istituto del Dramma Popolare ha l'intenzione di organizzare entro l'anno un convegno su «Il Teatro dello Spirito» cui parteciperanno autori, giornalisti, esperti e registi sia in campo nazionale che internazionale. Un congruo numero di camere sono a disposizione dei congressisti come la sala da pranzo, il bar e sale di lettura.
RICCARDO SPRECHER, Il Giornale del Popolo, 9 agosto 1990
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