Il romanzo di Scaglia diventa uno spettacolo
IL SEGRETO DELLA PACE
E' sulla piazza del Duomo di San Miniato che, nel corso di un sessantennio, l'Istituto del dramma popolare ha presentato opere dei maggiori autori di un teatro della spiritualità. Un teatro del "sacro" che ormai non esiste quasi più. Quest'anno, s'è visto non un dramma ma un romanzo, adattato alla scena da Sergio Pierattini e Marzia G. Lea Pacella: Il custode dell'acqua di Franco Scaglia, sul quale il regista Maurizio Panici, nella complessa e importante scenografia di Daniele Spisa, ha costruito uno spettacolo dai ritmi serrati e dalla didascalica attrazione. Giusto come esige la vicenda, tipica di un racconto "giallo". E al centro della quale è la figura di un frate francescano, padre Matteo, che va compiendo il suo appassionante lavoro di archeologo in Terra Santa.
La Gerusalemme che si agita attorno a padre Matteo è lacerata dal conflitto israeliano-palestinese, dal terrorismo, dai contrasti religiosi. Il racconto si moltiplica in una serie di avvenimenti e personaggi, nella quale si imbatte padre Matteo (Maurizio Donadoni), fino alla scoperta di un documento in cui sono indicate le fonti d'acqua della Giordania. Quell'acqua che dovrebbe spegnere gli ardori dell'odio e della guerra, nella pace ritrovata. Forse un poco perplesso per l'intreccio tipicamente romanzesco, il pubblico ha salutato con applausi lo spettacolo che probabilmente sarà ripreso nella stagione autunnale.
Carlo Maria Pensa, Famiglia Cristiana, 11 agosto 2005
|